Zollino, terra tra i due Mari

Zollino, terra tra i due Mari

... da noi non sei in riva al mare, ma in pochi minuti puoi raggiungere Otranto e Gallipoli, i laghi Alimini, Torre dell'Orso, ma anche Leuca, Porto Cesareo e tutte le spiagge e calette del Salento. Ogni giorno puoi scoprire un nuovo angolo di mare...

Si dice che in medio stat virtus e la virtù, a Zollino, si traduce nella sua posizione, nel cuore della terra di mezzo, essenza della Grecìa Salentina.Questo permette di avere gli occhi puntati al cielo del Salento per scrutarne i venti al risveglio, per decidere di respirare l'odore del mare nelle grigie domeniche autunnali e in quali acque della distesa azzurra immergersi nelle calde giornate estive, se in quelle intense del mar Adriatico o in quelle cristalline del mar Ionio.

La distanza perfetta tra Otranto e Gallipoli, tra l'est e l'ovest, tra l'alba e il tramonto. Una congiuntura ideale, la punta del compasso che, ruotando a 360° permette di seguire il sole dal suo risveglio al suo declino.

Il Salento di mezzo è una terra privilegiata che nello spazio di un segno di croce tocca il cielo e il mare, è la terra del ritorno a sé stessi, al centro di sé stessi dove l'uomo può ancora scegliere chi essere e dove stare. Può sentire l'odore del mare dalle terrazze delle vecchie case e immaginarlo oppure scegliere di vederlo realmente. Può ricercare i colori tenui dell'alba di Otranto, dalla Palacìa, punto più a est d'Italia e i colori aspri del tramonto di Gallipoli, dove il mare dorato accoglie e culla i pensieri della sera; oppure può scegliere di percorrere passo passo la linea dell'orizzonte, immaginando di camminare in bilico sul confine che separa la terra dal mare. Percorrendo il litorale da Roca a Otranto, scendendo verso Santa Maria di Leuca, risalire leggermente il confine occidentale fino ad arrivare a Torre Lapillo, salutare il sole, che è stato suo compagno fedele di viaggio e ringraziare questa terra che non abbandona mai i suoi viaggiatori, indicando loro sempre la strada per tornare a casa e per ritrovare sé stessi.

Nel Salento di Mezzo gli elementi insondabili del genius loci creano forti contrasti tra natura e visione, tra terra, cielo e mare, tra mente ed interiorità, restituendo immediatamente una forma della sua anima, dei suoi valori, del patrimonio di memorie e di quello di speranza, gelosamente custodito dalla sua gente. Bisogna incontrarlo il Salento di mezzo, sedersi ad ammirare, fermarsi ad ascoltare, esprimere pensieri in libertà, sentendo cantare e cantando, vedendo danzare e danzando, annusando sapori e cibandosi di prodotti che mani antiche e consuete ancora oggi fanno uguali, comunicando e poi raccontare. Perché il racconto del Salento sia nuovo e sempre uguale, sia tramandato e venerato.